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FebViaggiare è emozionante e crea una sana dipendenza. Ne è la prova il fatto che questa pratica, ossia visitare altre città e paesi, conoscerne I suoi abitanti, le abitudini, i paesaggi e i piatti tipici, la realizziamo dall’inizio della civilizzazione.
È di abitudine pensare che quei grandi viaggiatori del passato siano stati tutti uomini. Non è affatto così! Per secoli le donne sono riuscite a sgattaiolare fuori attraverso le fessure della società patriarcale, per fare ciò che desideravano che sembrava fosse stato destinato solo agli uomini. Tra le altre cose, per viaggiare e meravigliarsi della varietà del mondo.
Ci uniamo alla commemorazione della Giornata Internazionale della Donna, e in questo 2018 segnato dalle rivendicazioni femminili ti vogliamo parlare di alcune di queste pioniere dell’avventura e l’esplorazione.
In realtà non possiamo dire che fosse una monaca, perché a quel tempo le monache non esistevano ancora come tali. Era semplicemente una donna di Dio. Donna che nell’anno 381 d.C., con l’Impero Romano in piena decadenza, non ebbe remore a lasciare il suo monastero in Gallaecia (ossia la regione spagnola Galizia) per visitare tutti i Luoghi Santi di cui aveva letto nella Bibbia che portava sempre con sé. Voleva vederli con i suoi occhi, sentirne i profumi, sentirli. Così, con una piccola borsa e la sua Bibbia, imboccò le sempre più abbandonate strade romane e attraversò l’Hispania, il sud della Gallia (Francia) fino a raggiungere l’Italia, dove si imbarcò su una nave per proseguire il viaggio fino a Costantinopoli. In seguito visitò Gerusalemme, la Palestina, l’Egitto, la Siria e la Mesopotamia.
Sembra incredibile che in quell’epoca una donna potesse percorrere quelle distanze a suo piacimento, senza compagnia e senza contrattempi. Ma non solo ci riuscì: tornò per raccontare l’esperienza e la mise per iscritto nella sua guida di viaggio, l’Itinerarium ad Loca Sancta.
Il giro del mondo in ottanta giorni è uno dei romanzi più famosi di Jules Verne, e fu un grande successo quando venne pubblicato. Molti si chiesero se fosse possibile emulare quel viaggio, o addirittura fare il giro del mondo in meno tempo. Una delle persone che si porsero questa domanda fu la giornalista Elizabeth Jane Cochran, nota come Nellie Bly. Nel 1888, avendo meno di venticinque anni, propose al suo editore di emulare il viaggio e vincere l’illustre Phileas. L’editore le disse che era impazzita, che un uomo avrebbe potuto farlo ma una donna da sola no, dato che parlava solo l’inglese e avrebbe dovuto portare con sé un bagaglio enorme.
In tono di sfida disse al suo editore che mandasse pure un uomo, dato che lei avrebbe intrapreso il viaggio per conto suo mediante un altro giornale. E ci riuscì: partì nel 1889, in nave, con il suo vestito, un cappotto, biancheria intima di ricambio e una piccola borsa con qualche medicinale e un po’ di soldi. Settantadue giorni dopo tornò, dopo aver visitato l’Inghilterra e aver incontrato Jules Verne in Francia, e dopo aver attraversato il canale di Suez, Singapore, la Cina e il Giappone.
Fece tutto questo da sola per la maggior parte del tempo.
Riuscì a battere il record del mondo di Phileas Fogg… ed anche la mancanza di fiducia del suo editore.
Brenda Collins era una giornalista britannica di 25 anni che stava lavorando per un giornale a Montreal, quando pensò che le sarebbe piaciuto conoscere meglio la terra in cui stava vivendo. Ma si trattava di un continente enorme! Pensò quindi che conoscere il Canada e gli Stati Uniti in moto sarebbe stato un modo non solo efficace, ma anche molto emozionante e divertente. E così fece, negli anni ’50 del XX secolo. Senza aver mai guidato una moto in vita sua.
Così, tra il 1953 e il 1954, si dedicò a percorrere il continente nordamericano su una Bantam 125cc, facendo lavoretti saltuari prima a Vancouver, poi in Florida, per continuare a pagarsi il viaggio che la portò anche a Manitoba, Alberta, San Francisco, Arizona, Houston, Georgia, Carolina del Nord, Washington e New York.
L’ultima parte la dedichiamo a te, che sei una donna viaggiatrice o vuoi esserlo, e che ti meriti un viaggetto solo per te o con le tue amiche. Parti e scopri ciò che non conosci.
Non è necessario che tu vada in capo al mondo. A volte non conosciamo ciò che si trova più vicino a noi. Perché non fare un viaggio a Roma o Venezia, per conoscerne meglio i segreti e la storia?
O forse hai davvero bisogno di andare in capo al mondo. Magari hai voglia di perderti nei boschi canadesi come Brenda Collins, con o senza moto. O forse vuoi fare il giro del mondo come Nellie Bly, o come la giornalista Annie Londonderry, che poco dopo, nel 1894, fece la stessa cosa in bicicletta.
Oppure che ne dici di andare davvero dall’altra parte del mondo per visitare l’esotica e stimolante Australia? Questo è ciò che fece la pittrice Constance Gordon-Cumming a metà del XIX secolo: durante un viaggio scoprì casualmente il piacere e l’ispirazione della scoperta, e da allora si dedicò a percorrere tutto il mondo, arrivando fino alla Nuova Zelanda, l’Australia e addirittura a Samoa. Alla ricerca dell’arte in qualsiasi terra, in qualsiasi cultura e in qualsiasi essere vivente del mondo.
Comunque in realtà non hai bisogno che ti venga indicato nessun luogo specifico. Forse seguirai i passi delle pioniere o magari seguirai i tuoi. Non importa. Basta che viaggi!
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