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DicAll’inizio di ogni anno facciamo nuovi buoni propositi. Il cinismo dell’epoca ci invita ad aggiungere “che non portiamo mai a termine”, come ad esempio smettere di fumare, mettersi a dieta o andare in palestra.
Ma è ovvio, elaboriamo propositi difficili, di quelli che non si ha voglia di fare perché comportano meno piacere. Ciò che noi ti proponiamo per il 2017 è esattamente il contrario: piacere, piacere e ancora piacere. In altre parole: viaggiare, viaggiare e viaggiare.
Contrariamente a quanto accade con molti piaceri, questo è un piacere che non ha nulla di negativo e che ha invece molte cose positive da darti. Perché viaggiare ti cambia la vita. Come? Così:
Tutti gli oggetti che accumuli nel corso della tua vita li dimentichi dopo un certo tempo, normalmente dopo poco. E non ti serviranno a niente quando non ci sarai più. Le esperienze che vivi, invece, sono indimenticabili. Rappresentano la differenza tra ascoltare quello che vivono gli altri e creare le tue storie personali.
Al di là della foto accanto al monumento classico di turno, viaggiare significa vivere una serie di aneddoti, sorprese e avventure che potrai raccontare mille volte, senza riuscire mai a descrivere completamente quello che hai provato o cosa hanno significato per te. Si tratta di un’esperienza personale che rimane e che ci arricchisce come persone in un modo che una macchina di lusso o una casetta in montagna non riescono a fare.
Il mondo è un luogo grande e meraviglioso pieno di lingue, culture e modi diversi di pensare. Conoscerli nel loro terreno, addentrarsi in ciò che significa essere (qui si può mettere qualsiasi nazionalità, quella che si vuole), ti costringe a rompere i tuoi vecchi schemi e preconcetti. Obbligati ad aprire la mente e questo ti porterà a comprendere a un livello profondo che il mondo non è fatto solo dal tuo paese più una serie di stranieri, ma è fatto invece da popoli diversi che possono arricchirsi l’uno con l’altro semplicemente condividendo il loro modo di vivere.
Le nostre zone di comfort, ossia l’insieme di luoghi, persone e attività che conosciamo e sappiamo gestire, sono normalmente ristrette. Uscire da quella zona di comfort e provare cose nuove è sempre qualcosa che arricchisce, che può portare a esperienze migliori, migliori posti di lavoro, una vita migliore. Tuttavia molte persone sono terrorizzate dalla possibilità di sperimentare e preferiscono andare sempre sul sicuro e restare in una zona comoda. È necessario allenarsi.
Uscire dalla tua zona di comfort per viaggiare all’estero non è forse il miglior modo di allenarsi in questo senso? Arrivare in un paese di cui non conosci la lingua, chiedere aiuto o informazioni anche a gesti se necessario, o una cosa semplice come cercare di capire i segnali e i cartelli in altri paesi: tutto questo comporta una rottura con la comodità e un rischio.
È emozionante. E gli effetti di tutto ciò sulla tua vita saranno più positivi di quelli di tutte le iscrizioni in palestra che potrai pagare ogni gennaio.
In relazione con il punto anteriore, viaggiare ti insegna ad aprirti ad altre persone.
All’estero non hai alternative, devi aprirti. Prima o poi questo momento arriva: ti perdi per strada, non capisci la cartina geografica, non comprendi i cartelli dell’aeroporto, non sai quali siano gli ingredienti di un piatto…
Si tratta di un allenamento sociale fantastico e, se questa possibilità ti terrorizza, pensa che il 99% delle volte il risultato è quello di scoprire gente simpatica disposta ad aiutarti. Come succede qui, solo che qui non sei obbligato/a a verificarlo.
Sì, viaggiare non vuol dire pubblicare in Facebook la tua foto con la Torre Eiffel, o vantarti in Instagram di aver preso un caffè a Salisburgo… è molto di più.
Viaggiare significa fare un master sull’essere umano, durante il quale crescerai come persona e dopo il quale sarai sempre un po’ più ricco, un po’ più saggio, un po’ più aperto, un po’ più vissuto.
E la vita bisogna viverla, no? Allora sai già i tre buoni propositi che devi fare per il 2017: viaggiare, viaggiare e viaggiare.
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