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La Settimana Santa, viaggio insolito alla scoperta delle bellezze d’Italia

In Italia la Settimana Santa è considerata la seconda festività più importante dopo il Natale ed è vissuta in maniera molto sentita da tutta la popolazione. Se infatti la tradizione cattolica consacra i momenti più significativi dei sette giorni che precedono la resurrezione di Cristo, attorno alle celebrazioni religiose si sono consolidate nel corso dei secoli feste locali e regionali, che tuttora rappresentano un vincolo comunitario molto profondo, che va aldilà della stessa appartenenza di fede. Accade allora che da nord a sud interi paesi si mobilitino per mesi nell’organizzazioni di processioni, rappresentazioni rievocative, esposizioni di reliquie, messe in scena… Ad ispirare la maggior parte degli eventi è la Passione di Cristo del Venerdì Santo. Ma non mancano iniziative celebrative importanti proprio nel giorno di Pasqua. Altro spirito anima invece il lunedì dell’Angelo, meglio noto come “Pasquetta”, che per la Chiesa ricorda l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro e per gli italiani una buona occasione per fare una “gita fuori porta”.

 

Quale altro momento allora per conoscere questa Italia, la più profonda e la meno rinomata, che è anche quella più autentica? Questa prossima Pasqua, poi, è l’occasione perfetta per partire e concedersi un bel viaggio in attesa dei grandi ponti. Perché con pochi giorni di ferie dal lavoro si può godere di un lungo periodo di villeggiatura. Ecco allora una mappa consigliata da Jumbobeds sui luoghi più significativi in cui trascorrere l’attesa pasquale e qualche giorno di meritata vacanza.

 

  • Roma. Naturalmente visitare Roma e la Città del Vaticano per la Settimana Santa è un privilegio che, soprattutto per i credenti, è necessario concedersi almeno una volta nella vita. Le celebrazioni dell’avvento pasquale iniziano con la domenica delle Palme, che precede la Pasqua, e proseguono con la celebrazione del Crisma nella Basilica di San Pietro nel Giovedì Santo. Ma vivono il loro momento più intenso e sentito con la via Crucis, la rievocazione della passione di Cristo che ascende al Golgota, che viene celebrata dal Santo Padre nella meravigliosa cornice del Colosseo. Questo periodo poi – che è anche il più propizio per le temperature che diventano più miti – non sarà insolito trovare mostre importanti, musei aperti e iniziative culturali che non sono solo il semplice corredo di una vacanza nella Città Santa.
  • Firenze. Ogni anno il capoluogo toscano festeggia il giorno di Pasqua in un modo veramente speciale. La tradizione vuole infatti che dopo essere stato trascinato da una coppia di buoi per le vie della città, un carro alto circa 10 metri e con 1600 cariche di fuochi d’artificio, chiamato dai fiorentini il “Brindellone”, venga posizionato la domenica di Pasqua tra il battistero e il duomo. Al termine della consueta messa, ogni anno l’arcivescovo accende dall’altare un razzo a forma di colomba che percorre tutta la navata centrale e raggiunge all’esterno il carro, facendolo scoppiare. Lo “Scoppio del Carro” è una tradizione nata circa 350 anni fa che rievoca una storia ormai millenaria ed ha alle spalle un’origine “da pazzi”. Si racconta che fu infatti Pazzino de’ Pazzi, il primo crociato che riuscì a scalare le mura di Gerusalemme, a portare a Firenze nel 1101 tre scaglie del Sepolcro di Cristo che vennero usate ogni Pasqua per dare vita, con una scintilla, al “fuoco novello”. A questa cerimonia risale l’usanza pasquale di distribuire il fuoco santo al popolo fiorentino. La tradizione negli anni mutò. I fiorentini ne fecero una tradizione popolare, comparve un “carro di fuoco” per trasportare i carboni ardenti, poi arrivarono i fuochi d’artificio, infine il Brindellone. Un’occasione da non perdere per vivere la Pasqua in maniera “esplosiva” ed apprezzare le meraviglie dei capolavori fiorentini.
  • Cantiano (Pesaro-Urbino). Le Marche sono una Regione d’Italia spesso sottovalutata e poco conosciuta. Ma la bellezza dei suoi borghi, la ricezione turistica delle località di mare e un’ottima tradizione culinaria le rendono una piacevole meta per trascorrere qualche giorno di vacanza. Se nel giorno del Venerdì Santo ci si trova poi a Cantiano, un borgo medievale dell’entroterra marchigiano situato nella provincia di Pesaro-Urbino, non si può assolutamente perdere “la Turba”, una storica rappresentazione sacra che unisce in un solo contesto storia, teatro, passione, spiritualità e cultura. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge l’intero paese, che per un giorno diventa un teatro a cielo aperto. Questa rappresentazione sembra avere origini popolari e ben radicate nella storia. Nel XIII secolo nacquero, infatti, alcuni movimenti popolari che stanchi dalle lotte decennali tra guelfi e ghibellini, scendevano nelle strade per chiedere la pace, invocando l’aiuto della Madonna. Si formavano così processioni di uomini, donne e bambini vestiti di stracci che giravano i centri storici, mostravano i segni della sofferenza della popolazione e, flagellandosi e battendosi il corpo, chiedevano la pace. Alla rievocazione di queste processioni si aggiunse quella della Passione di Gesù, che ancora oggi, con una incredibile ricostruzione storica, viene celebrata a Cantiano. “La Turba” coinvolge tutto il centro storico del borgo e diventa uno spettacolo suggestivo ed evocativo da non perdere.
  • Assisi e Gubbio. Sono almeno due le celebrazioni che meritano una gita nel cuore verde d’Italia durante la settimana Santa. Ad Assisi, patria di San Francesco, il Giovedì Santo ha luogo la “Deposizione del Crocefisso” (la cosiddetta “Scavigliazione”). Questa celebrazione coinvolge tutti gli assisani, che portano in processione due statue lignee di un Cristo crocifisso e di una Vergine dolorosa per le vie del paese fino alla cattedrale. Il rito della Scavigliazione prevede la deposizione della statua del Cristo dalla croce in un sepolcro.  A Gubbio si svolge invece ogni anno la Processione del Cristo Morto, un corteo che vede sfilare per le vie del paese confratelli vestiti di sacco che suonano le battistrangole (strumenti che provocano un suono simile alla ferraglia), confratelli che portano il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione. A seguire, sfilano i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata. Ad ogni passaggio vengono accesi grandi fuochi in alcuni punti del percorso che creano un’atmosfera d’altri tempi.
  • Sulmona.  In provincia dell’Aquila ogni anno la Settimana Santa è un susseguirsi di manifestazioni e momenti celebrativi che culminano nel giorno di Pasqua con la Sacra Rappresentazione della “Madonna che scappa in piazza”. È un crescendo di emozioni e coinvolgimento sia per chi partecipa attivamente alla processione sia per chi affolla la piazza principale della cittadina abruzzese e assiste alla corsa della statua della Vergine Maria verso il Figlio risorto. La processione rievoca il percorso che dalla morte porta alla vita. All’inizio del tragitto la Vergine Maria è chiusa nel suo dolore e vestita a lutto e piange il Figlio crocifisso. Man mano che la Madonna procede nel suo percorso e si consolida la consapevolezza che il Figlio è risorto il procedere diviene più incessante fino a diventare una vera e propria corsa, il manto nero cade scoprendo un vestito verde, sulla mano destra il fazzoletto bianco del pianto  lascia il posto ad una rosa rossa, mentre dodici colombe bianche vengono liberate in volo al rimbombo degli spari dei mortaretti. Un’emozione autentica e da non perdere.
  • Taranto. I Riti della Settimana Santa a Taranto costituiscono l’evento più importante dell’anno: dal Giovedì Santo al Sabato Santo, la provincia pugliese vive momenti di grande emozione. Particolarmente sentita la rappresentazione del Giovedì e Venerdì quando si svolgono tre processioni. La prima è detta dei “Perdùne”, per come erano definiti i pellegrini che andavano a Roma in occasione del Giubileo per chiedere la redenzione dei peccati. Un corteo di persone incappucciate sfila a piedi nudi dal pomeriggio del Giovedì fino a notte fonda. A questo punto parte la seconda processione, quella dell’Addolorata, che per percorrere 4 km impiega più di 10 ore. La processione è aperta dal Troccolante, che dà il ritmo suonando una tavoletta di legno con delle maniglie di metallo (la troccola). Nel pomeriggio del Venerdì parte la processione dei Misteri, con gruppi statuari e il simulacro del Cristo morto: la sfilata avviene fino all’alba del Sabato Santo. In totale, più di 40 ore di processione quasi continua.
  • Sicilia. Se si dovesse sceglier una località che più di altre celebra la Settimana Santa in Sicilia probabilmente si farebbe torto a tutti gli abitanti di questa splendida isola, perché l’attesa della Pasqua qui si sente in maniera particolare e si celebra con enorme partecipazione e devozione. Dai Misteri di Trapani, dove venti sculture che rappresentano gli episodi della Passione sfilano dal pomeriggio del Venerdì all’alba del Sabato, accompagnati da bande musicali, donne vestite di nero, incappucciati, ragazzi in costume con i ceri accesi. Ai cortei di Caltanissetta, durante i quali sfilano già da mercoledì i 400 rappresentanti delle antiche confraternite di lavoratori della cittadina, la Real Maestranza. Alle processioni dei Misteri viventi di Marsala (una Via Crucis impersonata da attori e figuranti che daranno vita ad una sfilata di circa cinque ore) e dell’Addolorata, detta Madonna del fulmine (che secondo la tradizione, restò intatta dopo essere stata colpita da una saetta). E poi Enna, Agrigento, Bronte e molto altro. Tutto sull’isola concorre a celebrare questo periodo di attesa e di festa. Quale miglior momento per organizzare un tour insolito alla scoperta delle ricchezze siciliane, della sua arte, le sue coste, la sua cultura ed incredibile tradizione culinaria?

 

 

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